Non posso pubblicare la foto perché i commensali mi hanno fatto sparire il protagonista prima di poter prendere la macchina e fare qualche scatto. Bisogna lavorare di immaginazione.
Quando la rifarò, mi organizzerò con un servizio d'ordine a difesa del pennuto cucinato per ritrarlo nel suo massimo splendore.
Comunque posso dire che è un piatto delicato (non come si dice a volte di quello che non sa nè di me nè di te).
Quando la rifarò, mi organizzerò con un servizio d'ordine a difesa del pennuto cucinato per ritrarlo nel suo massimo splendore.
Comunque posso dire che è un piatto delicato (non come si dice a volte di quello che non sa nè di me nè di te).
Ingredienti:
Una faraona
succo di uno o due limoni (dipende dalla grandezza della faraona e dei limoni)
due belle manciate di sgamenau (trito di carote, cipolla, sedano e prezzemolo)
sale - q.b.
miele - due cucchiaiate
panna fresca - 150ml
Tempi di cottura - 50min
Bisogna dividere in una dozzina di pezzi una faraona, adagiarli in una terrina e marinarli con una buona manciata di trito di carote, sedano, cipolla e prezzemolo coprendoli con succo di limone. Lasciarli così per un paio d'ore.
In una padella capace, rovesciare un'altra buona manciata di trito (come sopra) con un paio di bicchieri d'acqua; adagiarvi sopra i pezzi di faraona sgrondati dal limone con la pelle in basso e accendere il fuoco a metà forza (l'acqua non deve coprire completamente la carne ma ce ne vuole a sufficienza per la cottura, eventualmente tenerne a disposizione in un pentolino di bollente da aggiungere alla bisogna), salare.
In questa ricetta non si usa olio o burro, ma a fine cottura i pezzi si rosoleranno nel grasso che la faraona avrà perso.
A metà cottura aggiungere un paio di grosse cucchiaiate di miele e girare i pezzi sotto sopra, verso fine cottura girarli varie volte in modo tale da rosolare bene la carne.
Estrarre la carne e tenerla al caldo, sciogliere 150 ml di panna fresca nel fondo di cottura e usarla come condimento o metterla nei piatti "a specchio".
I miei invitati, che sono anche tipi difficili, si sono leccati le dita.
In una padella capace, rovesciare un'altra buona manciata di trito (come sopra) con un paio di bicchieri d'acqua; adagiarvi sopra i pezzi di faraona sgrondati dal limone con la pelle in basso e accendere il fuoco a metà forza (l'acqua non deve coprire completamente la carne ma ce ne vuole a sufficienza per la cottura, eventualmente tenerne a disposizione in un pentolino di bollente da aggiungere alla bisogna), salare.
In questa ricetta non si usa olio o burro, ma a fine cottura i pezzi si rosoleranno nel grasso che la faraona avrà perso.
A metà cottura aggiungere un paio di grosse cucchiaiate di miele e girare i pezzi sotto sopra, verso fine cottura girarli varie volte in modo tale da rosolare bene la carne.
Estrarre la carne e tenerla al caldo, sciogliere 150 ml di panna fresca nel fondo di cottura e usarla come condimento o metterla nei piatti "a specchio".
I miei invitati, che sono anche tipi difficili, si sono leccati le dita.
Bravo Luca sai che io non sono un grande appassionato di cucina ma questo tuo blog lo seguo,non si sa mai (dolci pasta al burro???)
RispondiEliminaGrande luca